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Norbert Singer, il mago della 24 Ore di Le Mans

La storia tra Porsche e la 24 Ore di Le Mans è una storia d’amore, passione, motori e benzina. È la storia di automobili che hanno fatto la storia degli sport motoristici ed è la storia di uomini che hanno rivoluzionato le automobili stesse. Tra questi, senza ombra di dubbio, occupa un posto di primissimo rilievo Norbert Singer. Ingegnere di primissimo ordine, convinto di dover aiutare l’uomo nell’esplorazione dello spazio e che, invece, si ritrovò ad aiutare Porsche nella conquista delle vette del mondo. È anche grazie a lui se oggi la casa di Stoccarda è annoverata tra le più vincenti di sempre sul circuito di Sarthe. Conosciamo da vicino questo personaggio tra i più importanti della storia di Porsche.

Norbert Singer, sognando le stelle a bordo di Porsche

Norbert Singer nacque il 16 novembre 1939 presso l’allora Eger, secondo il nome tedesco imposto all’epoca. Oggi conosciuta con il nome di Cheb, in Repubblica Ceca, all’epoca la città che si trova proprio al confine con la Germania fu centrale nella cosiddetta Crisi dei Sudeti. Singer, comunque, crebbe a Würzburg, antica città tedesca, in Baviera.

Affascinato dagli studi che gli Stati Uniti d’America stavano portando avanti per mettere in orbita un satellite, Norbert Singer decise di approfondire lo studio delle materie aerospaziali. Si iscrisse, pertanto, alla Technische Universität München, l’università tecnica di Monaco, dove si laureò nel 1969 come ingegnere meccanico con specializzazioni in tecnologia aerospaziale e automobilistica.

Prima di entrar a far parte del mondo delle corse, un dipendente dell’Istituto di ingegneria automobilistica dell’Università gli suggerì di dedicarsi all’automobilismo piuttosto che all’aeronautica: un suggerimento che Singer sentiva già proprio, tant’è che durante l’estate del 1967, accompagnato da un compagno di studi, si recò al Nürburgring. L’anno seguente, invece, assistette al Gran Premio di Monaco: tra i garage delle case automobilistiche erette sui marciapiedi del Principato, ha l’occasione di parlare con meccanici, progettisti e di vedere vere e proprie leggende del motorsport, come Jim Clark. La passione di Singer per quel mondo, ormai, è totale e l’inizio della sua avvenuta è ormai imminente.

Tutto ha inizio: Singer entra a far parte di Porsche

Subito dopo aver conseguito la laurea, Singer venne a sapere che Porsche era alla ricerca di un ingegnere per il proprio reparto corse. Egli aveva già ricevuto offerte di lavoro da altre aziende, ma volle comunque sostenere il colloquio con la casa di Stoccarda. A esaminarlo fu l’allora direttore sportivo, Peter Falk, che, dopo aver vagliato il giovane ingegnere, gli comunicò che la casa di Stoccarda gli avrebbe fatto sapere. Tuttavia, gli uffici dell’azienda dimenticarono di avvertire Singer che, invece di iniziare il 2 marzo 1970 come da previsione, ricevette la convocazione solamente quando al reparto corse non lo videro presentarsi.

La prima esperienza di Singer alla Porsche

porsche 917

Appena Singer approdò al reparto corse di Porsche, gli fu affidato il compito di studiare una soluzione per il raffreddamento della trasmissione della Porsche 917. Quella che sarebbe stata la regina di Le Mans, infatti, nel 1969 subì frequenti problemi al cambio e Ferdinand Piëch si rifiutava di adottare una soluzione che prevedeva un radiatore dell’olio esterno. Per questo, Singer mise a punto una soluzione aerodinamica che risolse completamente il problema. Anche grazie a questa, e all’affidabilità che raggiunse la trasmissione della 917, Hans Germann e Richard Attwood si involarono verso la prima vittoria di sul circuito di Sarthe. In virtù del risultato raggiunto, l’anno seguente Norbert Singer prese parte personalmente alla 24 Ore di Le Mans: nel corso dell’anno Singer aveva lavorato allo sviluppo aerodinamico, che portò anche a intervenire sulla Porsche 917  LH, la versione a coda lunga, che trionfò nuovamente alla 24 Ore di Le Mans. Ormai, era chiaro che il ruolo di Singer era centrale nello sviluppo delle vetture da gara della casa di Stoccarda.

Un nuovo progetto per Singer: la Porsche 911 da corsa

porsche 911 carrera rsr

Proprio in virtù dell’importanza che ormai aveva raggiunto per la casa di Stoccarda, Norbert Singer fu coinvolto, tra il 1972 e il 1974, alla progettazione della Porsche 911 Carrera RSR e della Porsche Carrera RSR Turbo 2.1. Più di tutto, però, il suo intervento fu fondamentale per il progetto della Porsche 911 da gara, dove fu posto a capo dei progettisti. Si trattava della celebre Porsche 935, nel cui sviluppo Singer ebbe un’intuizione geniale: il regolamento, infatti, non impediva di modificare l’area dei parafanghi, che, nel caso della 935, risultavano essere quelli della versione stradale coi fari esterni. Una soluzione che, per un esperto di aerodinamica come Singer, cozzavano con l’efficienza necessaria per primeggiare. Per questo, sfruttando il vuoto normativo, la squadra di progettisti creò un nuovo frontale per la 935, molto più aerodinamico ed efficiente. Anche in questo caso, la soluzione si rivelò vincente: la Porsche 935, infatti, fu in grado di aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans nell’edizione del 1979. La 935, tuttavia, conquistò molte altre competizioni, grazie alle sue incredibili performance.

L’avvenuta del Gruppo C: la Porsche 956 e la Porsche 962

Terminato lo sviluppo della 935, per Singer fu l’inizio di una nuova avventura. La casa di Stoccarda, ancora non appagata dei risultati sino ad allora raggiunti, decise che anche con il nuovo regolamento varato nel 1981, doveva primeggiare nel campionato mondiale. Per farlo, ovviamente, non poté non rivolgersi al suo uomo più vincente: il mago di Le Mans. Ancora una volta, infatti, Norbert Singer fu posto a capo del progetto della Porsche 956. Ancora una volta, l’ingegnere aerospaziale fece valere le sue conoscenze nell’ambito dell’aerodinamica, sfruttando al meglio possibile l’effetto suolo, e dei materiali, scegliendo un telaio in alluminio. Lo studio dell’aerodinamica portò ad adottare una soluzione, soprannominata Singer-dent, una “ammaccatura” posta nella parte anteriore del sottoscocca, che consentiva di migliorare l’efficienza aerodinamica. Il risultato fu una vettura capace di raggiungere i 400 km/h. A parlare della bontà del progetto, più di tutto, sono i numeri: con la Porsche 956, e la successiva Porsche 962, la casa di Stoccarda si mise in bacheca in soli quattro anni, tra il 1982 e il 1986, cinque campionati del mondo piloti, tre campionati di marca e due di squadra. Tra questi, poi, anche sette edizioni della 24 Ore di Le Mans.

Porsche 911 GT1: l’ultimo giro di valzer per Singer

porsche 911 gt1

Prima di chiudere definitivamente la propria esperienza con Porsche, Singer decise di concedersi un altro ballo. Secondo molti, il più bello di tutti. L’ultimo regalo che il progettista fece agli appassionati della casa di Stoccarda, infatti, fu la Porsche 911 GT1. Un’automobile da pista, che però finì per essere una delle automobili da strada più emozionanti di sempre. Anche in questo caso, il genio di Singer consentì di ottenere una delle vetture più competitive di sempre. La 911 GT1, nel 1998 ottenne infatti il primo posto ancora una volta alla 24 Ore di Le Mans regalando così l’ennesimo successo a Singer sul circuito di Sarthe. Da questo bolide, quindi, nacque la Porsche 911 GT1 Straßenversion: una vera e propria supercar, che fu anche banco di prova per la Porsche Carrera GT, ma questa è un’altra storia.

La storia recente di Norbert Singer

Nel 2004, dopo sedici edizioni della 24 Ore di Le Mans conquistate, Norbert Singer decise di chiudere la propria esperienza con Porsche. Non con il mondo dell’automobilismo, tuttavia: La Fédération internationale de l’automobile, in virtù della sua grandissima esperienza nel mondo delle corse e, in particolare, delle gara di durata, gli offrì un ruolo come Commissario per le gare di endurance. Come se non fosse sufficiente quanto fatto, ha comunque continuato a dare il proprio contributo al mondo delle corse e dell’ingegneria, offrendo lezioni all’Università di Esslingen sin dal 2006. E, proprio in virtù del suo grandissimo impatto sul mondo dell’automobilismo e di Porsche, è nata anche la Singer Vehicle Design. Si tratta di una piccola azienda statunitense, dedita alla modifica delle vetture della casa di Stoccarda, il cui nome è un omaggio proprio al grande progettista.

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