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Michael Mauer, il presente del design Porsche

In Porsche, gli standard legati di design sono certamente altissimi. Modelli storici, come la Porsche 356, la 911, la 550 e tutte le altre, hanno inevitabilmente alzato l’asticella della sfida. Per questo, chiunque guidi il reparto del design Porsche ha ben chiare quali sono le difficoltà che si prospettano: rispettare gli stilemi della casa, mantenere inalterato il blasone dello stemma Porsche e, possibilmente, realizzare automobili sempre più belle e performanti. Questo compito, certamente, l’ha ben chiaro Michael Mauer, attuale responsabile del design di Porsche, oltre che, dal 1° gennaio 2023, dell’intero gruppo Volkswagen. Un compito che il designer si è guadagnato sul campo, disegnando alcuni dei modelli più recenti della casa. Andiamo a scoprire questo protagonista della storia di Porsche, erede di una prestigiosa schiera di designer che hanno disegnato alcune delle automobili più belle di sempre.

Un tedesco alla guida di Porsche, Michael Mauer

Nella carriera di Mauer, che iniziò nel 1986 con l’ingresso in Mercedes-Benz, transitando alla General Motors prima di approdare, nel 2004, a Porsche c’è tanto della cultura automobilistica tedesca. Per lui, nato nel 1962 quasi nel centro geografico della Germania, a Rotenburg an der Fulda in Assia, non poteva che essere così. Il suo percorso di studi, del resto, doveva necessariamente condurlo qui: tra il 1982 e il 1986, infatti, il giovane Mauer studiò presso l’Università di Pforzheim. Una scuola che, sin dalla sua nascita nel 1877, aveva come obiettivo quello di formare specialisti nel settore scientifico. Tra questi, come dimostra la branca ingegneristica della Hochschule Pforzheim, anche specialisti nel settore del design. Anche per questo, al termine del percorso scolastico, le porte della Mercedes-Benz gli si aprirono immediatamente. Il suo primo incarico, neanche a dirlo, andò proprio dalle parti di Porsche. La sede a lui assegnata, infatti, fu quella di Sindelfingen, a soli 15 chilometri da centro di Stoccarda. Già qui, comunque, Mauer ebbe modo di mostrare le proprie potenzialità.

La prima carriera di Mauer presso Mercedes-Benz

Alla Mercedes-Benz la carriera di Mauer fu abbastanza rapida, se si considera che già nel 1989, solo tre anni dopo la laurea, il giovane designer fu promosso Design Project Leader nell’ambito del progetto relativo alla Mercedes-Benz Classe V. Non certo un sinonimo di sportività, visto che si trattava di un mezzo commerciale, ma comunque un progetto importante se si considera che ancora oggi il monovolume della casa costruttrice tedesca è in produzione. Del resto, il Classe V non fu che un assaggio per Mauer. Già nel 1995, infatti, fu promosso a Capo Dipartimento, con responsabilità in progetti di ben altra importanza: a cominciare dalla tanto discussa Classe A – qualcuno forse ricorderà il clamoroso fallimento del test dell’alce – e proseguendo con progetti molto più vicini alla filosofia di Porsche, come la Classe SLK e la classe SL. Dopo un trasferimento in Giappone, precisamente a Tokyo per assumere nel 1998 il ruolo di Direttore generale del centro stile locale, rientrò in Europa per una breve parentesi alla Smart, anche qui come responsabile del centro design. La carriera di Mauer presso Mercedes-Benz, tuttavia, volgeva al termine e nel 2000 lasciò la casa costruttrice per approdare alla General Motors. Una parentesi durata solamente quattro anni, nel corso dei quali diventò Executive Director Design presso Saab e, poi, responsabile dell’Advanced Design di General Motors Europe.

La seconda carriera di Mauer, l’avventura in Porsche

La seconda carriera di Michael Mauer iniziò nel 2004. Con l’addio dell’allora responsabile del design della casa di Stoccarda, il famigerato Harm Lagaay, Porsche si trovò di fronte alla difficile sfida di trovare una persona capace di dare continuità al lavoro sin ad allora condotto. La scelta ricadde proprio su Mauer che, forte della propria esperienza, sembrò essere in grado di offrire il giusto mix di competenze. Una speranza che il tecnico tedesco non ha deluso, visti i risultati ottenuti.

Sin da subito, infatti, gli fu assegnato un compito tanto gravoso quanto vincente: il design della Porsche Cayenne. Un’automobile certamente discussa, perché lontana dai canoni tradizionali della casa di Stoccarda, ma, allo stesso tempo, una vettura che ha il grande merito di aver salvato Porsche dalla difficile situazione finanziaria nella quale era piombata. Fino al punto di diventare una vera e propria icona nell’ambito delle SUV. Da lì in poi, la carriera di Mauer in Porsche è stata in crescendo: il progetto della Macan, sorella minore del Cayenne e, quindi, prosecuzione del progetto iniziato con quest’ultima. Dopo i SUV, poi, un altro progetto contro la natura della casa: la Porsche Panamera, una berlinetta a quattro porte destinata anch’essa a far discutere, ma che figura ancora tra le proposte della casa costruttrice.

L’importanza di Mauer in Porsche, tuttavia, è sottolineata anche dall’intervento eseguito sull’automobile più importante della casa: la Porsche 911. È suo, infatti, il disegno della Porsche 991, la quinta generazione della Porsche 911 che fu sul mercato tra il 2012 e il 2018. Una linea certamente apprezzata dai puristi del marchio, perché riprendeva molti degli stilemi della casa automobilistica, pur innovando la linea della precedente Porsche 997. Come dimenticare, poi, un altro simbolo della casa: la Porsche 918 Spyder. Una concept car, entrata in produzione tra il 2013 e il 2015, che continua a far battere il cuore di molti appassionati, oltre che per il suo motore di derivazione sportiva, anche per il suo design assolutamente avveniristico.

 

Insomma, sia che si concluda oggi sia che prosegua nei decenni a venire, è evidente che Michael Mauer ha lasciato il segno sulla storia di Porsche. E forse, adesso che è subentrato a Walter de Silva come responsabile del design del Gruppo Volkswagen, potrà fare ancor di più per le automobili di Stoccarda.

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