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Le livree Porsche più famose e belle di sempre

La storia di Porsche è affastellata di avvenimenti sportivi, che hanno reso questo marchio, uno dei più celebri e apprezzati nel mondo delle competizioni motoristiche. Al punto che, come spesso accadeva quando ancora non esistevano i videogame, in ogni collezione di macchinine che si rispettasse, i bambini di ogni parte del mondo mostravano orgogliosi i propri modelli di Porsche: la celebre 917/30, la vittoriosa 956 e molte altre ancora. Automobili diventate famose nell’immaginario collettivo non solo per i successi raccolti in pista, ma anche per le loro livree. Oggi andremo alla scoperta proprio delle livree Porsche più famose e belle di sempre: i colori che hanno immortalato i successi della casa di Stoccarda, ma anche gli sponsor che hanno permesso di raggiungere quei traguardi tanto agognati.

Storia delle livree Porsche: dai colori nazionali agli sponsor

Non tutti sanno che, prima dell’avvento degli sponsor nelle competizioni motoristiche, i colori delle automobili da corsa erano determinati dalla provenienza della squadra. Non è un caso, quindi, che le Ferrari, così come pure le Alfa Romeo, fossero di colore rosso o che le Mercedes siano soprannominate le “frecce d’argento”. Già all’inizio del Novecento, infatti, furono assegnati dei colori che identificassero in maniera precisa la provenienza delle automobili: il rosso per le italiane, l’argento per le tedesche, il verde per le inglesi, il blu per le francesi e così via.

Al crescere dei costi per partecipare alle competizioni motoristiche, però, la stessa Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) si decise, nel 1968, ad autorizzare l’utilizzo di sponsor. Una decisione che, di fatto, aprì alla possibilità di realizzare livree personalizzate. Una possibilità che, chiaramente, sfruttò anche Porsche per realizzare le proprie livree, alcune delle quali sono diventate vere e proprie icone dell’automobilismo. Al punto che, ancora oggi, la casa automobilistica le ripropone per i propri modelli iconici. Vediamo, quindi, da dove nascono le livree Porsche.

Livrea Porsche Gulf: la più celebre di sempre

porsche 917

Nel 1971, com’è noto, uscì nelle sale cinematografiche un film destinato a cambiare la storia dell’automobilismo: Le 24 Ore di Le Mans. La pellicola, chiaramente dedicata alla 24 Ore di Le Mans, portò sul grande schermo Steve McQueen alla guida di una vettura che avrebbe fatto la storia: la Porsche 917 K, regina di Le Mans, in una colorazione dedicata al marchio Gulf.

La Gulf Oil Corporation, compagnia petrolifera fondata nel 1901 e battente bandiera degli Stati Uniti d’America, proprio in quegli anni raggiunse l’apice del suo sviluppo, arrivando a lavorare circa 1,3 milioni di barili di greggio al giorno e a contare su circa 58 mila dipendenti in tutto il mondo. Già negli anni Sessanta la Gulf era diventata sponsor di alcuni eventi speciali trasmessi dall’emittente televisiva NBC News: fu il caso, per esempio, del programma spaziale. La maggior parte delle sponsorizzazioni, tuttavia, riguardò il mondo automobilistico.

Tra le più celebri vetture da competizione che adottarono il suo schema colori, composto dal colore azzurro e dall’arancione, troviamo la Ford GT40 e, per l’appunto, la Porsche 917K. Prima di questa, in realtà, già la Porsche 908, che gareggiò alla Targa Florio e al Nürburgring, aveva adottato lo schema colori della Gulf: la livrea, a fondo azzurro, portava sulla fiancata sinistra, o su entrambe le fiancate a seconda del modello, una vistosa freccia di colore arancione. Anche successivamente, Porsche continuò a far uso dei colori Gulf. La Porsche 911 2.7 RS del 1973, destinata ai rally, adottò l’inconfondibile schema colori della compagnia petrolifera.

Livrea Rothmans, la regina della Parigi-Dakar

porsche 959 paris dakar

Un’altra livrea particolarmente famosa, tra quelle adottate da Porsche, è sicuramente quella che riporta i colori della Rothmans. Uno sponsor che, a molti, ricorda i tragici eventi di Imola, con la Williams di Ayrton Senna che esce di strada e va a sbattere contro le protezioni della curva del Tamburello. Per fortuna, però, i colori della Rothmans non significano solo questo. La Rothmans International fu un’azienda produttrice di tabacco, fondata nel 1890 e confluita, nel 1999, nella British American Tobacco. Con le sue sigarette, in particolare le Pall Mall, divenne uno dei marchi più celebri al mondo. Al punto che, nel 1929, l’azienda fu persino quotata in borsa. Negli 1972, l’azienda sponsorizzò persino la squadra olimpica britannica e, negli anni Ottanta divenne, per l’appunto, sponsor della scuderia di Formula 1.

In quegli stessi anni, però, l’azienda produttrice di tabacchi divenne sponsor ufficiale anche di Porsche, in particolare nelle gare endurance. Lo schema colori a fondo bianco, con dettagli blu scuro e l’iconica scritta bianca, comparvero, per esempio, sulla Porsche 956 impegnata alla 24 Ore di Le Mans nel 1982. Un binomio, quello tra la casa di Stoccarda e la Rothmans assolutamente vincente, visto che la 956 riuscì a imporsi per ben quattro volte consecutive al Circuit de la Sarthe, dal 1982 al 1985, prima di essere sostituita dalla Porsche 962. Anche la Porsche 953, che prese parte, vincendo, alla Parigi-Dakar del 1984, e la Porsche 959, che si impose nella stessa competizione del 1986, furono decorati con i colori Rothmans.

Il mito della livrea Martini Racing

kaa racing porsche 911 RSR Replica Martini

Specialmente in Italia, tutti gli amanti delle competizioni motoristiche sono legati alla livrea della Martini Racing per via dei successi della Lancia HF. Anche Porsche, però, ha avuto l’onore di correre sotto i colori della nota casa. Anzi, nell’ambito delle gare di endurance, il sodalizio tra la casa di Stoccarda e la sponsorizzazione fu di lunga durata, dal 1971 al 1980. La Martini Racing fu un nome, più che altro, sotto cui confluirono tutte le sponsorizzazioni in ambito motoristico della Martini & Rossi, casa che produce ancora oggi bevande, tra cui il celebre vermouth.

La prima sponsorizzazione di Porsche fu nel 1971, quando i colori della Martini Racing andarono a decorare la Porsche 917, sia in versione K che in versione LH, schierata alla 24 Ore di Le Mans. In realtà, la casa di liquori italiani acquistò la vettura che, quindi, fu schierata accanto a quella del team ufficiale di Stoccarda. Un affronto, coronato dalla vittoria ottenuta proprio dalla numero 22 della Martini Racing condotta dai piloti Gijs van Lennep ed Helmut Marko. Il sodalizio tra Martini Racing e Porsche, poi, proseguì nel 1972-’74 a bordo della Porsche 911 RSR Turbo prima e della Porsche 911 Carrera RSR poi nel campionato mondiale marche. Dal 1976 al 1980, i colori della Martini Racing finirono anche a bordo della Porsche 935 e della Porsche 936, impegnate nel Campionato mondiale di endurance. Questa fu l’ultima competizione dove i colori della Martini Racing incontrarono la cavallina di Stoccarda. Dopodiché, iniziò il sodalizio con la Lancia, che tanta fortuna porterà alla casa costruttrice italiana.

 

Accanto a queste, tanti altri sono stati gli sponsor che hanno caratterizzato la storia competitiva della casa di Stoccarda: dalla Sunoco, compagnia statunitense specializzata nella distribuzione di carburanti, alla SERA, azienda francese specializzata in soluzioni aerodinamiche, che nel 1971 realizzò la Porsche 917/20 colorandola di rosa. Senza tralasciare sponsorizzazioni più “normali”, ma anche più brevi: quella di Vaillant, nel 1972, Shell-Dunlop, nel 1984, Coca-Cola, nel 1986-’87,  Mobil 1, nel 1998. Molte di queste, poi, sono state celebrate negli anni dalla casa di Stoccarda con nuovi modelli, che ne hanno ripreso i colori come tributo alla trionfale storia competitiva di Porsche.

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